Le Parole della Pace

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[…] Oggi, a seguito di un’evoluzione positiva della coscienza dell’umanità, la schiavitù, reato di lesa umanità,è stata formalmente abolita nel mondo. […] Eppure ancora oggi milioni di persone – bambini, uomini e donne di ogni età – vengono private della libertà e costrette a vivere in condizioni assimilabili a quelle della schiavitù. […] Penso a tanti lavoratori e lavoratrici, anche minori, asserviti nei diversi settori, tanto nei Paesi in cui la legislazione del lavoro non è conforme alle norme e agli standard minimi internazionali, quanto, sia pure illegalmente, in quelli la cui legislazione tutela il lavoratore. Penso anche alle condizioni di vita di molti migranti che,nel loro drammatico tragitto, soffrono la fame, vengono privati della libertà, spogliati dei loro beni o abusati fisicamente e sessualmente. Penso a quelli tra di loro che, giunti a destinazione dopo un viaggio durissimo e dominato dalla paura e dall’insicurezza, sono detenuti in condizioni a volte disumane. […] Penso alle persone costrette a prostituirsi, tra cui ci sono molti minori, ed alle schiave e agli schiavi sessuali; […] Non posso non pensare a quanti, minori e adulti, sono fatti oggetto di traffico e di mercimonio per l’espianto di organi,per essere  arruolati come soldati, per l’accattonaggio, per attività illegali come la produzione o vendita di stupefacenti,o per forme mascherate di adozione internazionale. […] Penso infine a tutti coloro che vengono rapiti e tenuti in cattività da  gruppi terroristici, asserviti ai loro scopi come combattenti o, soprattutto per quanto riguarda le ragazze e le donne, come schiave sessuali. […] Oggi come ieri, alla radice della schiavitù si trova una concezione della persona umana che ammette la possibilità di trattarla come un oggetto. Accanto a questa causa ontologica – rifiuto dell’umanità nell’altro –, altre cause concorrono a spiegare le forme contemporanee di schiavitù. Tra queste, penso anzitutto alla povertà, al sottosviluppo e all’esclusione  specialmente quando essi si combinano con il mancato accesso all’educazione o con una realtà caratterizzata da scarse, se non inesistenti, opportunità di lavoro. Anche la corruzione di coloro che sono disposti a tutto per arricchirsi va annoverata tra le cause della schiavitù. […] Altre cause della schiavitù sono i conflitti armati, le violenze, la criminalità e il terrorismo […]


(Dal Messaggio del Santo Padre Francesco per la celebrazione
della XLVIII giornata Mondiale della Pace 2015 “Non più schiavi ma fratelli
“)

 

Antonietta Potente
Teologa domenicana, fa parte della congregazione dell’Unione delle Suore Domenicane di San Tommaso d’Aquino. Dopo il dottorato in teologia morale conseguito nel 1989 a Roma, fino al 1993 insegna a Roma e a Firenze, presso università e centri di studi teologici, quindi dal 1994 al 2012 si trasferisce in Bolivia, dove sperimenta una nuova forma di vita comunitaria abitando insieme a dei campesinos di etnia Aymara ed insegna etica comunitaria e interculturale all’Università Cattolica Boliviana di Cochabamba. Ha sviluppato una riflessione teologica tra le più profonde e originali, che nel dialogo quotidiano con le culture e con altre discipline parte sviluppa una spiritualità ancorata al presente, capace di unire la mistica alla politica e all’impegno per la salvaguardia dell’ambiente.