Maltempo a Roma: gli interventi della Caritas

A sostegno delle parrocchie di Prima Porta e Labaro. Aggiornamento costante delle iniziative intraprese in collaborazione con le Caritas parrocchiali della Prefettura XIII

Aggiornamento del 4 febbraio

Il volontariato delle comunità parrocchiali coinvolte e le prime richieste

Le persone accolte in parrocchia il 31 gennaio e 1 febbraio
Le persone accolte in parrocchia il 31 gennaio

Le parrocchie hanno messo a disposizione una rete di volontari per aiutare a ripristinare le situazioni più urgenti, ma diverse sono state le richieste. Di seguito ne riportiamo alcune:

  • phon da cantiere per asciugare i muri
  • deumidificatori industriali
  • gruppi elettrogeni
  • mobilio
  • libri e materiale scolastico
  • attrezzatura per spalare e pulire
  • sostegno economico per fronteggiare le emergenze e le spese che inevitabilmente comporterà (utenze più salate, acquisto dei beni primari perduti, le riparazione dei guasti alle automobili, ecc.).

Per mettere a disposizioni materiale e altre forme di aiuto è possibile contattare l’Area Promozione Umana della Caritas di Roma: tel. 06.88815130 email: promozioneumana@caritasroma.it

La prima stima dei danni e gli interventi di emergenza
Sono 150 le famiglie evacuate nella città di Roma e 97 nel resto della Regione Lazio. Le zone maggiormente colpite dalle esondazioni di Tevere e Aniene sono il litorale romano a ridosso della foce del Tevere e l’area a nord-est della Capitale, in particolare nei quartieri Prima Porta e Labaro.
Roma Capitale ha stanziato 10 milioni di euro per le emergenze e per l’ospitalità in complessi alberghieri delle famiglie evacuate.
La stima dei danni economici è finora fornita dalla organizzazioni sindacali e di categoria: Confesercenti parla di 5 mi­lioni, la Cna di una media di 14 mila euro ad azienda, 104 i milioni per gli interven­ti in tutto il Lazio.

Aggiornamento del 3 febbraio

La Caritas e le parrocchie  di Prima Porta e Labaro: attivato un fondo per le prime emergenze. Iniziata una ricognizione per programmare gli interventi a sostegno delle famiglie più disagiate
Inizia oggi il conteggio dei danni nelle zone di Roma Nord particolarmente colpite dal maltempo ed all’esondazione dei corsi d’acqua. Mentre la situazione sembra tornare alla normalità, sono oltre sessanta i nuclei familiari che dormono fuori da casa, molti ospiti di strutture alberghiere e di parenti.

Una delle vie adiacenti alla parrocchia di Sant'Alfonso sommersa dalle acque
Una delle vie adiacenti alla parrocchia di Sant’Alfonso sommersa dalle acque

Nel pomeriggio di lunedì 3 febbraio, nella Parrocchia di Sant’Alfonso De’ Liguori – che ha ospitato una ventina di nuclei familiari il 31 gennaio e il 1 febbraio – una delegazione della Caritas diocesana guidata dal direttore monsignor Enrico Feroci ha incontrato i parroci delle tre parrocchie maggiormente coinvolte.
Oltre alla comunità ospitante, erano presenti anche le parrocchie dei Santi Urbano e Lorenzo a Prima Porta e dei santi Elisabetta e Zaccaria.
Nei giorni scorsi le tre comunità sono state il centro di una bella rete di solidarietà che ha visto i parrocchiani mobilitarsi per le famiglie che hanno subito i danni maggiori. Oltre all’ospitalità nei locali parrocchiali è tuttora in corso la raccolta di vestiti, coperte, generi alimentari, prodotti per l’igiene, materiale scolastico e medicine. Molti volontari, inoltre, stanno aiutando gli anziani della zona nel pulire le abitazioni e nei servizi minimi (aiuto per la spesa,a compagno, compagnia).
In collaborazione con le parrocchie – in particolare san’Alfonso e Santi Urbano e Lorenzo – la Caritas diocesana ha predisposto un fondo per le prime emergenze con 10 mila euro a disposizione, autorizzando l’acquisto di materassi, reti, coperte, biancheria e prodotti per l’igiene.
Nei prossimi giorni le tre parrocchie, coordinate da operatori diocesani, effettueranno una ricognizione predisponendo un piano di interventi a medio-lungo termine per il sostegno alle famiglie in maggiore difficoltà.

La situazione alla foce del Tevere e la collaborazione con la Diocesi di Porto e Santa Rufina
La Caritas di Roma è in contatto con la Caritas della diocesi di porto Santa Rufina per monitorare le iniziative tra le popolazioni colpite dalle esondazioni alla foce del Tevere. Al momento, a parte alcuni casi più critici nelle abitazioni, il direttore della Caritas locale, don Emanuele Giannone, segnala che la situazione è controllata dalla Protezione Civile. Solo nei prossimi giorni la Caritas locale potrà fare una ricognizione più dettagliata e prevedere interventi di sostegno.
Il direttore della Caritas di Roma, monsignor Enrico Feorci, ha assicurato vicinanza e preghiera da parte della Diocesi.