Il saluto della Caritas a Don Angelo Bergamaschi

Il vicedirettore della Caritas romana lascia il lavoro dopo oltre 30 anni di servizio

Le lunghe serate nelle parrocchie romane a far conoscere la Caritas e a formare gli operatori dei centri di ascolto, i colloqui con i parroci in visita in Vicariato per avere notizie sulla situazione del territorio, i consigli e la disponibilità che ha sempre saputo offrire alle tante persone, molte delle quali estremamente indigenti, che bussavano al suo ufficio.

L’impegno pastorale di monsignor Angelo Bergamaschi, vicedirettore della Caritas diocesana, si concluderà ufficialmente alla fine di luglio quando andrà in pensione e porterà il suo sacerdozio a servizio della Diocesi come coadiutore nella Basilica lateranense.

Ordinato nel 1966 a Novara, dopo un periodo da parroco in alcuni paesi di alta montagna intorno al lago di Verbania, nel 1974 don Angelo arrivò alla parrocchia Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo a Giardinetti, affidata al clero novarese.

Qui, in una periferia che cresceva senza identità, maturò il suo impegno sociale che lo portò all’incontro con Don Luigi Di Liegro proprio quando nasceva la Caritas diocesana. Un rapporto che, dal 1985, si trasformò in un impegno completo presso l’ufficio diocesano con il suo trasferimento in Vicariato.

A don Angelo venne affidato il compito di far nascere e formare le Caritas parrocchiali e la sua esperienza lo portò a ricoprire importanti ruoli nella Caritas Italiana e nella delegazione Caritas della Conferenza Episcopale del Lazio. Successivamente, a partire dal 2003, venne affiancato a monsignor Guerino Di Tora come vicedirettore della Caritas e incardinato nel clero romano. Un impegno portato avanti anche con l’attuale direttore, monsignor Enrico Feroci.

A lui il saluto e il ringraziamento dei colleghi e di quanti hanno lavorato insieme.