«Ho un sogno nel cuore»

“Sogno di poter ritornare al più presto nel mio Paese, dopo aver realizzato i miei progetti. Sorrido se penso che vorrei tornare in Tunisia con la macchina piena di regali per la mia mamma”. La storia del giovane tunisino M. e degli altri ragazzi accolti con lui nel Centro di prima accoglienza “Tata Giovanni” nel nuovo numero del giornalino “Caro Tata ti scrivo”.

«Nel mio Paese mi sentivo ignorato, senza la possibilità concreta di lavorare in modo dignitoso. Passavo molto tempo in mare lavorando come pescatore e spesso mi è capitato di ferirmi. Era molto faticoso fisicamente, lavoravo per tutta la notte e restavo almeno una settimana, anche 15 giorni in mare». È il racconto di M., giovane tunisino ospite del Centro di Prima Accoglienza “Tata Giovanni” ad aprire la prima pagina del nuovo numero del giornalino “Caro Tata ti scrivo”, mensile realizzato dai ragazzi del Centro Caritas.

«Ogni giorno – continua M. nel suo racconto – tiravamo la rete e quanto era pronta prendevamo ciò che avevamo pescato. Dividevamo ogni tipo di pesce in contenitori diversi. In particolare le alici ma anche le orate e le seppie. Il nostro porto è quasi il più grande e serve tutta l’Africa. Anche il mio papà ha lavorato per tanti anni come pescatore ma la paga era davvero misera e non ci permetteva di vivere dignitosamente. Ciò mi ha portato a sognare un posto migliore dove poter ricostruire la mia vita e aiutare la mia famiglia».

Dalle sue parole traspare la forte sofferenza di vivere lontano da casa: «Sogno di poter ritornare al più presto nel mio Paese – scrive -, dopo aver realizzato i miei progetti. Sorrido se penso che vorrei tornare in Tunisia con la macchina piena di regali per la mia mamma. Mi mancano tanto mamma, papà, i fratelli e le sorelle, il mio Paese, il cibo tunisino. Voglio fare i documenti e rendere felice mamma. Voglio trovare un lavoro».

Diversi i racconti. Storie di sofferenza e di speranza, come quella di Mansure dal Gambia, che sogna di lavorare come elettricista, o di Abd dall’Egitto, che ha scoperto la sua passione per la cucina ed ha iniziato a frequentare la scuola alberghiera. Un vero e proprio viaggio nel mondo di questi giovanissimi, che su carta ripercorrono la loro infanzia, i loro sogni, la passione per il calcio, la difficoltà di lasciare le famiglie in patria, la fragilità per un futuro ancora incerto.

A pagina 4 lo speciale fede e tradizioni dedicato al periodo del Ramadan.

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