Obiezione di coscienza. La minoranza tenace e unita produce cambiamento

Era il 15 dicembre del 1972 quando la prima legge sull’obiezione di coscienza veniva approvata in Italia. Nell’approssimarsi di questa importante ricorrenza, oltre 60 giovani in servizio civile nei progetti promossi e coordinati da CESC Project e Caritas di Roma si sono incontrati in occasione della presentazione ufficiale dell’archivio digitale www.obiezionedicoscienza.org, iniziativa nata per valorizzare la memoria e la conoscenza di quanto gli obiettori di coscienza e le operatrici e gli operatori del servizio civile, nel mezzo delle tragedie causate dalle guerre, dal fascismo e dal terrorismo, hanno realizzato ed elaborato per favorire lo sviluppo della mobilitazione popolare e della cittadinanza attiva con metodi democratici e nonviolenti.

L’attuale archivio www.obiezionedicoscienza.org nasce dalla paziente opera di raccolta, catalogazione, scansione e messa in rete di parte del materiale ancora oggi presente operata da Claudio Pozzi, che nel 1972, pochi mesi prima della promulgazione della Legge 772/72, si rifiutò di svolgere il servizio militare per ideali umani, politici e religiosi e fu detenuto nel carcere di Gaeta per 5 mesi e 10 giorni, e dall’archivio del C.E.S.C., primo coordinamento di Enti del Servizio Civile negli anni ’80

Il blog in cui era confluita quella documentazione è stato completamente rivisto e adattato a renderlo fruibile e consultabile da tutti coloro che vogliono continuare a dare attuazione alle scelte di impegno di costruzione di una società solidale e nonviolenta.
Lo spirito che ha caratterizzato l’evento è quello che caratterizza il portale: costruire un ponte tra generazioni, che possano confrontarsi per attualizzare e vivificare nelle storie dell’oggi l’impegno di persone come lo stesso Claudio Pozzi o Mario Pizzola, che hanno testimoniato ai giovani Operatori Volontari in Servizio Civile a propria storia dopo aver ascoltato le risonanze degli stessi giovani rispetto alle esperienze che stanno vivendo in questi mesi nei diversi progetti in cui sono coinvolti.

Spirito descritto con efficace puntualità dallo storico Marco Labbate nel suo intervento, in cui ha ricordato come raccogliere e rendere disponibili questi materiali voglia dire compiere il passaggio tra la memoria individuale, destinata inevitabilmente a disperdersi, e la storia collettiva, passaggio che consente che la scelta di coscienza si faccia scelta politica di trasformazione della società in cui viviamo.

Gli obiettori di coscienza che hanno permesso si arrivasse alla Legge 772/72 erano pochi: solo 746 persone in 24 anni. Eppure la loro testimonianza forte e il risultato ottenuto sono un segno forte e chiaro di come la minoranza tenace e unita produce cambiamento.

L’esperienza del servizio civile che i giovani stanno vivendo diventa l’esperienza che può far maturare nel tempo la consapevolezza di questo ruolo che siamo chiamati a continuare a testimoniare nelle strade di impegno che ognuno sceglierà per il proprio futuro.