La lotta contro la tratta a Roma parte dalle scuole

Alla Cittadella della Carità si è concluso il percorso di formazione sulla tratta rivolto agli istituti scolastici superiori.

Un invito ad aprire lo sguardo del cuore, capace di cambiare il mondo, e un appello alla mobilitazione come comunità di giovani e come scuola, per contribuire ad arrestare e prevenire il fenomeno della tratta, che dilaga soprattutto nei contesti più poveri e che si esprime nella continua negazione di ogni dignità umana. È quello lanciato dal direttore di Caritas Roma Giustino Trincia durante l’ultimo incontro delle assemblee con gli istituti scolastici, che si è tenuto questa mattina, venerdì 28 aprile, alla Cittadella della Carità.

Il percorso di formazione è stato promosso dal coordinamento anti-tratta della diocesi di Roma che, nel mese di aprile, ha coinvolto 11 classi di cinque istituti romani, che hanno partecipato a due incontri sul tema dei diritti umani e della tratta di persone. Gli studenti hanno avuto modo di effettuare esperienze laboratoriali ed ascoltare le voci dirette delle donne che hanno affrontato il difficile percorso di uscita dalla tratta e dallo sfruttamento.

«Quanto sono importanti – ha dichiarato il direttore Trincia – le testimonianze di chi ha vissuto, in carne e in spirito, le sofferenze indicibili della schiavitù a cui tanti esseri umani, in gran parte donne, sono sottoposti a causa della tratta ai fini di sfruttamento sessuale, lavorativo o del commercio criminale di organi. Oggi avete avuto la possibilità di ascoltare altre due voci: quella di Lucy, una ragazza trans uscita dalla tratta, e di suor Costanza, volontaria dell’unità di strada “Sul cammino di Agar”. Vorrei ringraziarle per la loro forza, per l’incisività e l’autenticità dei loro percorsi di vita».

Si stima che nel mondo circa 40 milioni di uomini, donne, bambini siano costretti a vivere una qualche forma di moderna schiavitù. Le forme di sfruttamento indotto, come frode, coercizione o violenza, sono diverse: fonti accreditate dall’Onu assegnano circa il 50% delle vittime ai fini dello sfruttamento sessuale e circa il 38% delle vittime allo sfruttamento lavorativo. Non vanno però trascurate anche finalità di minore impatto e diverse ma ugualmente lesive della dignità umana, come l’accattonaggio, i matrimoni precoci e imposti, l’espianto degli organi.

«Un fenomeno che, sotto il segno della mercificazione delle persone, non risparmia e anzi mette in connessione ogni area del pianeta – ha dichiarato Paola Aversa, direttore generale della cooperativa CRS -. La tratta allora finisce per rappresentare, come qualcuno l’ha definita, “The darker side of globalization”, il lato oscuro della globalizzazione: quella globalizzazione che, generando ricchezza, ha portato anche progresso e crescita in alcune aree del pianeta ma non ha saputo distribuirle equamente ed invece sempre più, come ci ammonisce Papa Francesco, genera e lascia ai margini “gli scarti”».

Per aiutare i giovani ad avere consapevolezza sui diversi tipi di sfruttamento, e insieme sull’impegno contro la tratta, alla Cittadella della Carità è stata esposta la mostra fotografica “Nuns healing hearts”, inaugurata nel 2019 da Papa Francesco e presentata nella prestigiosa cornice dell’Aula Paolo VI in Vaticano. Nei suoi scatti l’artista statunitense Lisa Kristine ripercorre le tappe del suo viaggio tra Italia, Guatemala, Messico, Stati Uniti e Thailandia, in cui ha documentato le storie, l’accoglienza e l’assistenza fornite da Talitha Kum, rete mondiale della vita consacrata contro la tratta, alle donne e agli uomini feriti da violenza e disumanità.