Ucraina, la storia di Zoia: i colori della speranza

Disegni UcrainaÈ arrivata a Roma dopo la fuga da Kiev insieme alla mamma. Nei suoi disegni la speranza per dare colori nuovi al futuro.

Chiudete per un attimo gli occhi e pensate cosa voglia dire, al risuonare delle sirene a qualsiasi ora del giorno o della notte, dover correre insieme ai propri figli nel rifugio antiaereo più vicino, sperando di sopravvivere. Pensate a cosa voglia dire correre in mezzo ai bombardamenti per mettersi al riparo senza sapere cosa ne sarà della propria vita e di quella dei propri figli, che fino a qualche giorno prima vivevano la loro infanzia, la loro adolescenza.

Zoia è arrivata da Kiev a Roma nel mese di marzo insieme alla mamma Tetiana e al fratello Luka, dopo aver affrontato un lungo viaggio in treno. Si sono lasciati alle spalle le loro vite e i loro affetti. Ma i sogni, i desideri, le passioni, tutto quello che rende viva e piena di significato la vita, quello non si lascia mai, anzi nei momenti difficili probabilmente lo si tiene ancora più stretto a sé.

La piccola Zoia ha 9 anni e una forte passione per il disegno. Ha espresso subito, con la timidezza e la dolcezza che la contraddistinguono, il desiderio di continuare a coltivare questa sua passione e, poco dopo, grazie alla collaborazione tra Caritas Roma e la onlus La Porta Blu, la bambina è stata inserita nel loro laboratorio di disegno e di pittura, a due passi dal Pantheon.

Dopo la sua prima lezione, Zoia ha detto alla mamma di voler vivere lì. Impariamo ogni giorno dai bambini in ogni parte del mondo, ed oggi dalla piccola Zoia che, proprio nel momento in cui la vita tocca il fondo, nuove possibilità possono raggiungerci e possono donarci la forza di risollevarci, il coraggio inaspettato e la speranza per dare colori nuovi al futuro.

Caritas Roma è attiva in nome della Diocesi di Roma per rispondere all’emergenza in atto a causa della guerra in Ucraina, accogliendo le famiglie nei servizi diocesani – mense, ostello, poliambulatorio, empori della solidarietà – e nella rete di “accoglienza diffusa” attraverso le parrocchie e gli istituti religiosi. Attualmente, sono accolte dalla rete ecclesiale 174 persone, di cui 55 nuclei familiari con 73 minori.

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