Bussate alle porte dei vicini e portate la pace dei cuori

Care amiche e cari amici,

più che fermarmi agli auguri che comunque vi faccio di cuore, desidero farvi una proposta, un invit0. Quella di cogliere l’occasione del Santo Natale e dell’anno nuovo che sta per iniziare, per salire all’ultimo piano del vostro condominio, oppure se preferite di partire dal piano terra, o dal piano interrato, e suonare a tutte le porte del vostro condominio, per fare gli auguri di Buon Natale e di sereno 2023 a tutti coloro che vi apriranno.

Provate a farlo, meglio sarebbe se insieme ad un vostro familiare, e scoprirete probabilmente volti e persone nuove che forse neppure sapevate che vivessero nel vostro stesso palazzo, oppure delle quali non conoscevate il nome, nonostante la frequenza degli incontri occasionali nell’entrare o uscire dal portone d’ingresso, o nell’aspettare l’arrivo dell’ascensore.

Qualcuno probabilmente non vi aprirà, perché non vi conosce, perché ha timore di aprire la porta a degli sconosciuti o a dei potenziali malintenzionati o ad esperti delle vendite “porta a porta” (capita soprattutto per i venditori di contratti di energia), qualcuno invece è così immerso nel suo isolamento da rifiutare a priori ogni tipo di contatto con degli estranei.

Vedrete però che in diversi vi apriranno e manifesteranno sorpresa se non stupore per il semplice fatto che delle persone suonino alla loro porta solo per fare gli auguri e, se possibile (mannaggia, la pandemia!), stringere la mano e presentarsi.

Se avete la possibilità, quindi, portate con voi e donate una bella immagine augurale natalizia che può essere una foto di papa Francesco con una di quelle sue frasi che illuminano il cuore e la mente.

Ecco vedrete che effetto che fa, presentarsi e proporsi con semplicità, con l’unico motivo di riconoscersi e di augurarsi reciprocamente un semplice segno di relazione umana.

So che l’esperienza di convivenza di persone e famiglie in un unico edificio per alcuni di noi può non essere serena, a causa di conflitti non ancora ricomposti. Ma non perdiamo la speranza di poter fare qualche passo avanti sulla via della pace. Chi vive questo disagio potrà cercare di offrire un segnale di distensione adeguato alla situazione. Se non ci venisse in mente niente, potremmo sempre decidere di intensificare la preghiera, per i nostri vicini, rivolta al Padre comune.

Perché questa proposta, questo invito? Perché nella nostra splendida città, o insieme di città, che è Roma, uno dei principali problemi non è solo quella della solitudine in generale, ma ancora prima quella della forte spinta a chiuderci in noi stessi; della difficoltà a fare il primo passo verso l’altro; della sfiducia che si possa ricostruire quel prezioso tessuto di relazioni umane di base, senza le quali a scomparire è l’uomo stesso e la sua umanità, perché in entrambi i casi è la socialità, è il relazionarci tra noi che costituisce l’elemento essenziale della vita, un po’ come l’aria e il respirare lo sono per il corpo umano.

Gesù di Nazareth, questo faceva, andava incontro alle persone, le toccava, parlava con loro e, soprattutto le ascoltava, tutte, senza distinzione alcuna. Quando festeggiamo il Santo Natale, il suo compleanno, festeggiamo pure la luce che il suo stile, le sue parole, le sue azioni, hanno portato tra di noi, senza interruzione di sorta da 2022 anni a questa parte. Che dite, vogliamo aiutarci a riprendere a camminare insieme, partendo intanto proprio da coloro che vivono sotto il nostro stesso tetto?

Buon Natale, buon 2023 e se volete, fatemi sapere come sarà andata la vostra esperienza di auguri al vostro condominio.

diacono Giustino Trincia
direttore Caritas diocesana di Roma