La resilienza non può bastare

La pandemia sembra aver arrestato il naturale flusso della vita, è un tempo sospeso, una coltre di nebbia che disperde i nostri passi e costringe a restare fermi, quasi immobili in attesa che rischiari.
Da mesi viviamo sulla pelle queste sensazioni e le ritroviamo negli sguardi smarriti di chi ci circonda, delle donne da noi accolte e dai loro figli.
Predichiamo resilienza, pazienza, infondiamo forza d’animo ma ci ritroviamo improvvisamente impotenti di fronte ai nostri bambini, mentre ci chiediamo quale linguaggio usare con loro, quali incoraggiamenti dare loro per vivere questo momento, per andare avanti.
I minori sono i grandi dimenticati di questa pandemia, hanno perso le loro routine quotidiane, i loro giochi, i loro scambi emozionali con gli altri. Per lungo tempo li abbiamo visti chiusi in una camera con le loro mamme o addirittura con una mascherina sul volto.
Non hanno armi per difendersi i bambini, a volte molto piccoli non hanno neanche le parole per spiegare quel che stanno vivendo, per gridare il loro no.
Dietro un ingenuo sorriso si nasconde il senso di oppressione, sotto una mascherina si nasconde un silenzio; dietro un pianto esiste una rabbia che implode, ansia che invade e si tramuta in aggressività.
I bambini si ritrovano inconsapevoli a sostenere isolamenti fiduciari e diventano vittime anche loro dei pregiudizi; i risultati dei tamponi a volte non vengono inviati, i medici hanno timore di visitarli e rilasciano a fatica i certificati necessari al rientro a scuola. Così passano i giorni, i mesi e poco a poco i bimbi perdono i loro compagni, la concretezza delle piccole cose.
Le madri non sanno dare risposte, i piccoli così devono cercarsele da soli, inventarsi modi per passare il tempo…
Quali basi per il loro futuro? Quale vuoto lascerà questo periodo nelle vite da poco sbocciate?
Cosa resta di tutto questo? Un disegno stampato, da colorare in solitudine, con la testa che viaggia e sogna di andare dove non è concesso o di essere un essere speciale…
Questa giornata mondiale dei diritti meritava un pensiero speciale dedicato ai bambini. Quest’anno più che mai ci rendiamo consapevoli di quanti siano i diritti ai quali i minori stanno rinunciando.
La resilienza non può bastare…

Simona Liberatori
coordinatrice della Casa di accoglienza “Santa Bakhita”

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