L‘attività della Caritas con i rom nel 2011

Tre i progetti attivi, circa mille i rom contattati in campi ufficiali e insediamenti spontanei

“Un 2011 in cui l’attività della Caritas accanto alle popolazioni rom della Capitale si è intensificata ed ha visto una profonda evoluzione” così la coordinatrice dei progetti per i rom e sinti, Fulvia Motta, ha presentato le iniziative realizzate nel corso dell’ultimo anno. Per la Motta “se un prerequisito indispensabile per proporre interventi di prossimità, solidarietà e promozione umana con questa popolazione è quello di essere loro accanto fattivamente, in questo ultimo anno si sono attivate e consolidate tre nuove realtà di intervento grazie ad altrettanti progetti”.

”Costruire nell’emergenza: percorsi di orientamento sanitario “con” e “per” i rom – fase 2” è un progetto finanziato con il “Fondo CEI 8xmille Italia – anno 2011 – Progetto Nazionale Rom, Sinti e Camminanti”, avviato in maggio, in continuità con la prima annualità. Progetto di intervento di orientamento sanitario negli insediamenti spontanei della zona sud della città.

“ROMa : mediazione socio-sanitaria come percorso di inclusione dei rom nella città di Roma” è invece un’iniziativa promossa nell’ambito del Fondo Europeo per l’Integrazione (FEI 2010), avviato l’agosto scorso, e prevede un intervento approfondito di coinvolgimento della comunità rom attorno ai problemi di salute in due campi autorizzati: Candoni e Ortolani.

Progetto “Via Salaria” (già ”Via di Torre Branca”), percorso di prossimità e supporto al gruppo di rom rumeni che in prossimità della Pasqua si erano rifugiati nella Basilica di San Paolo. A partire da gennaio 2012 questa attività è stata affiancata dal progetto “KHER- Percorsi di promozione dell’autonomia abitativa e socio-lavorativa per alcune famiglie rom di Roma” Fondo CEI 8xmille Italia – anno 2011 – Progetti Diocesani”, in collaborazione con la cooperativa Ermes, che prevede l’inserimento lavorativo di alcune famiglie.

“Pur continuando a lavorare con i rom stranieri – ha spiegato Fulvia Motta – grazie al consolidamento di nuove realtà di intervento, attualmente possiamo dire che stiamo accanto a gruppi umani di tutte le tipologie di provenienza e situazione di vita”.

Insediamenti spontanei: nel territorio dei Municipi XI-XII-XV, abbiamo effettuato 50 interventi in 17 insediamenti spontanei in totale (tutti sgomberati almeno una volta), dove abbiamo contattato circa 500 persone, per la maggior parte rom rumeni (50% rom rumeni, 40% rom bosniaci, 5% rom bulgari, 5% altro). Vengono portate avanti attività di orientamento socio-sanitario su strada attraverso equipe miste di volontari (medici e non) e mediatrici culturali rom opportunamente formate, supportate dal lavoro di rete con le strutture sanitarie territoriali, i centri di ascolto parrocchiali e alcune realtà del privato sociale.

Centri di prima accoglienza: seguendo il gruppo di rom romeni che durante i giorni di Pasqua avevano trovato riparo nella basilica di San Paolo fuori le Mura e con i quali la Caritas ha intrapreso un percorso di prossimità, siamo entrati nei centri di prima accoglienza del Comune di Roma, effettuando 79 interviste approfondite con 24 nuclei familiari (108 persone), orientando all’inserimento lavorativo 14 persone ed altre 28 alle strutture sanitarie.

Campi ufficiali: a partire dal mese di agosto, sono stati effettuati 15 interventi in due campi autorizzati, contattando circa 300 persone, tutti rom bosniaci, per applicare le metodologie di orientamento socio-sanitario e di coinvolgimento della comunità rom attorno ai problemi di salute

Il report delle attvità 2011