La veglia di Pentecoste con Papa Francesco

L’8 giugno inizia il cammino pastorale della diocesi in ascolto del “grido della città”

Con l’incontro con il Papa nella basilica di San Giovanni in Laterano dello scorso 9 maggio si è concluso il cammino diocesano dell’anno pastorale. Il percorso da intraprendere per il futuro prenderà il via l’8 giugno, sempre con il Santo Padre, come scrive il cardinale vicario Angelo De Donatis in una lettera inviata a sacerdoti, diaconi, religiose, religiosi e aggregazioni laicali. «Celebreremo l’Eucaristia della veglia di Pentecoste col Papa in piazza San Pietro sabato 8 giugno alle ore 18.30 – si legge nel testo -. La celebrazione avverrà in piazza e si prolungherà, al termine della Messa, riaccompagnando processionalmente l’icona della Madonna del Divino Amore a piazza di Porta Capena». Quanti lo vorranno, potranno poi partecipare al tradizionale pellegrinaggio notturno fino al santuario del Divino Amore.

Per partecipare è necessario far pervenire entro il 25 maggio la scheda di iscrizione, inviata insieme alla lettera, alla segreteria generale del Vicariato. I biglietti poi – completamente gratuiti – si potranno ritirare dal 3 al 6 giugno. «Concorderemo con le autorità comunali – scrive il vicario – la possibilità di far giungere nelle adiacenze del Vaticano eventuali pullman».

Nel testo, De Donatis annuncia anche un altro appuntamento, per il 24 giugno, alle 19 nella cattedrale di Roma. «In occasione della festa della basilica vi invito a ritrovarci – tutti i sacerdoti e alcuni collaboratori pastorali – nella celebrazione dei vespri per la consegna degli obiettivi essenziali e delle linee pastorali da condividere per il prossimo anno pastorale. Questo ci darà modo di iniziare già ad assimilare meglio la traccia del cammino, innestandolo con creatività e fedeltà nel cammino ordinario delle nostre comunità».

Prenderà il via così, con questo duplice appuntamento, quel cammino di ascolto ispirato dalle parole pronunciate da Francesco all’ultima assemblea diocesana: «Vorrei comprendere meglio il grido della gente della diocesi: ci aiuterà a comprendere meglio cosa chiede la gente al Signore». Per il cardinale, «dobbiamo poter tradurre l’orientamento datoci dal nostro vescovo in gesti concreti e in scelte pastorali che ci aiutino a percorrere un’altra tappa del nostro cammino, che inizia fin da ora e proseguirà lungo tutto il prossimo anno pastorale».