Porta Santa della Carità: «Lo avete fatto a me»

Scoperto il mosaico realizzato da padre Rupnik con l’icona del Giubileo della Misericordia

sir porta“Lo avete fatto a me” è la frase del Vangelo di Matteo che campeggia dentro la Mensa “San Giovanni Paolo II” nel lato di uscita, alle spalle della Porta Santa della Carità. Papa Francesco il 18 dicembre alle ore 16.30 varcherà la soglia di ingresso passando sotto il mosaico dell’artista padre Rupnik, dopo di lui migliaia di pellegrini per tutto l’Anno Santo passeranno la porta per lucrare l’indulgenza giubilare facendo un servizio di volontariato. «All’uscita – spiega monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas – tutti ricorderanno che questo loro pellegrinaggio insieme ai fratelli più poveri è stato l’incontro con Gesù sofferente».

Il mosaico di padre Rupnik è stato svelato dal cardinale Agostino Vallini durante la cerimonia di inaugurazione dell’Ostello e raffigura il logo del giubileo. «C’è il buon samaritano – ha detto il cardinale – con la persona colpita sulle spalle. La caratteristiche, intuizione dell’artista, è che le due figure hanno solo tre occhi, perché Cristo buon samaritano vede con gli occhi del povero. È questo il senso vero dell’esperienza di misericordia per i volontari».

Un gruppo di animatori della Caritas di Roma per tutto l’anno accoglierà i pellegrini, come singoli o in gruppo, che vogliano vivere il passaggio della Porta della Carità come occasione profonda di conversione, condivisione e servizio. Il passaggio attraverso la soglia giubilare è quindi parte di un percorso che verrà preparato insieme a ospiti, operatori e volontari dei servizi diocesani e parrocchiali della diocesi di Roma. Sarà possibile, per i gruppi che lo desiderano e che sono accompagnati da un sacerdote, celebrare la Santa Messa presso la cappella dell’Ostello.

Tutte le indicazioni e i moduli di prenotazione per il passaggio della Porta Santa della Carità sono disponibili nella pagina dedicata.