“Nel mondo del lavoro si entra insieme. Non ciascuno per conto suo: diventeremmo rapidamente ingranaggi di una macchina e chi ha potere potrebbe fare di noi qualunque cosa. Oggi è l’economia stessa ad accorgersi che il saper fare non basta, che le prestazioni non sono tutto. A questo basteranno sempre più le macchine. Umana, invece, è l’intelligenza del cuore, la ragione che sente le ragioni altrui, l’immaginazione che crea ciò che ancora non è, la fantasia per cui Dio ci ha resi tutti diversi. Siamo “pezzi unici”, aiutiamoci a vicenda a ricordarcelo”. Questo il messaggio che Papa Francesco ha inviato ai giovani partecipanti alla III edizione di “LaborDì: un cantiere per generare lavoro”, promosso dalle ACLI di Roma.
L’iniziativa, che si è svolta martedì 17 dicembre nell’Auditorium della Tecnica, ha visto la partecipazione di oltre 1.600 ragazze e ragazzi provenienti da 22 istituti di formazione superiore di Roma e provincia.
“Sapere, saper fare e saper essere: il lavoro sociale per i giovani” è il titolo dell’intervento con cui il direttore di Caritas Roma Giustino Trincia e Monica Piras, responsabile del settore lavoro del Progetto “Officina delle Opportunità”, hanno portato ai giovani la testimonianza dell’impegno della Caritas sul territorio della diocesi di Roma, insieme a Roma Capitale e Regione Lazio, per accompagnare i più fragili a reinserirsi nel mondo del lavoro.