«Si diventa Chiesa di Gesù nella misura in cui serviamo i poveri, perché solo così ‘la Chiesa ‘diventa’ sé stessa, cioè casa aperta a tutti, luogo della compassione di Dio per la vita di ogni uomo. Lo dico alla Chiesa, lo dico ai governi, lo dico alle organizzazioni internazionali, lo dico a ciascuno e a tutti: per favore, non dimentichiamoci dei poveri». Con questo appello Francesco ha concluso l’omelia della Messa celebrata nella Giornata mondiale dei poveri nella basilica di San Pietro, alla quale hanno preso parte gli ospiti dei centri di accoglienza della Caritas di Roma e i volontari che li assistono quotidianamente. A seguire oltre 1.300 senza fissa dimora sono stati a pranzo con il Santo Padre nell’Aula Paolo VI.
Nell’omelia il Santo Padre ha sottolineato il bisogno di una “mistica dagli occhi aperti”, “non una spiritualità che fugge dal mondo ma, al contrario, una fede che apre gli occhi sulle sofferenze del mondo e sulle infelicità dei poveri, per esercitare la stessa compassione di Cristo”.
Per il Papa “non dobbiamo guardare solo ai grandi problemi della povertà mondiale ma al poco che tutti possiamo fare ogni giorno: con i nostri stili di vita, con l’attenzione e la cura per l’ambiente in cui viviamo, con la ricerca tenace della giustizia, con la condivisione dei nostri beni con chi è più povero, con l’impegno sociale e politico per migliorare la realtà che ci circonda”.
Ma “non si tratta”, dice il Papa, “di buttare una moneta sulle mani di quello che ha bisogno. A quello che dà l’elemosina io domando due cose: Tu tocchi le mani della gente o butti la moneta senza toccarle? Tu guardi negli occhi la persona che tu aiuti o guardi da un’altra parte?”
«Siamo noi, noi suoi discepoli, che grazie allo Spirito Santo possiamo seminare questa speranza nel mondo. Siamo noi che possiamo e dobbiamo accendere luci di giustizia e di solidarietà mentre si addensano le ombre di un mondo chiuso. Siamo noi che la sua Grazia fa brillare, è la nostra vita impastata di compassione e di carità a diventare segno della presenza del Signore, sempre vicino alle sofferenze dei poveri, per lenire le loro ferite e cambiare la loro sorte».
Foto in copertina © Vatican Media