“In Ascolto della Parola”, il percorso biblico pensato dagli studenti per gli ospiti dell’Ostello

La proposta di un gruppo di studenti di Filosofia e Sacra Scrittura agli ospiti dell’Ostello Caritas di Via Marsala. «Un’occasione in cui raccontarsi e raccontare la propria esperienza di Dio».

1Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno. 2Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, 3dicendo: “Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. 

Con questi versetti si apre il 18° capitolo del libro della Genesi dove si racconta della visita di tre personaggi alla tenda di Abramo presso una località nota come le Querce di Mamre. Si tratta di una scena estremamente realistica e quotidiana: un uomo riceve una visita e in cambio accoglie i propri ospiti dando loro del cibo e un riparo dal caldo. Proprio a partire da questa scena possiamo riavvolgere ancora una volta il nastro dei ricordi e cercare attraverso di essa di sintetizzare l’esperienza vissuta quest’anno insieme agli ospiti dell’ostello con l’iniziativa “In Ascolto della Parola”. Proprio come Abramo anche noi abbiamo ripetutamente avuto l’occasione di accoglierci reciprocamente visitando attraverso la Parola tutti gli ospiti che di volta in volta partecipavano ai nostri incontri. Si è sempre trattato però di un servizio reciproco: tanto offrivamo la nostra accoglienza e tanto ce ne veniva offerta in cambio. Proprio attraverso questa relazione vicendevole abbiamo avuto la possibilità di consolidare il nostro legame: un’occasione in cui raccontarsi e raccontare – in maniera più o meno esplicita – la propria esperienza di Dio. Infatti, leggendo più attentamente il testo, accogliendo i tre visitatori Abramo non fa altro che accogliere Dio stesso.

Entrare nella sfera della quotidianità implica però anche una maggiore consapevolezza di sé, degli altri e soprattutto una maggiore costanza. Alla novità dello scorso anno quando per la prima volta ci siamo ritrovati ad offrire questa iniziativa agli ospiti dell’ostello, è seguita quest’anno la necessità di continuare un progetto tra fatiche e impegni che nelle nostre personali esperienze di vita sembravano aumentare. In tutto questo però ancora una volta la Parola ci è venuta incontro: proprio come ad Abramo è chiesto di accogliere i suoi ospiti nell’ora più calda del giorno, sicuramente non quella più favorevole e opportuna, così anche a noi è stata data la possibilità di andare oltre gli entusiasmi iniziali e costruire davvero con tutti coloro con i quali ci interfacciavamo uno spazio di vita quotidiana più che un incontro mensile a favore di una determinata iniziativa.

Alla fine di tutto possiamo davvero dire che quest’anno l’ostello e tutti i suoi ospiti sono diventati per noi casa, un luogo in cui ritornare e dimorare; allo stesso modo in cui speriamo anche noi di essere diventati per loro ‘persone di casa’ ovvero famiglia, il solo luogo al mondo dove l’utilità e la stanchezza vengono messe da parte per il bene dell’altro e dove è davvero possibile cogliere lo straordinario nell’ordinario.

 

Chiara, Vittorio, Filippo, Cecilia

in ascolto della Parola