Facciamo resuscitare Gesù dai sepolcri in cui lo abbiamo rinchiuso!

A questo siamo chiamati: a fare esperienza del Risorto e condividerla con gli altri; a rotolare quella pietra dal sepolcro, in cui spesso abbiamo sigillato il Signore, per diffondere la sua gioia nel mondo. Facciamo risuscitare Gesù, il Vivente, dai sepolcri in cui lo abbiamo rinchiuso; liberiamolo dalle formalità in cui spesso lo abbiamo imprigionato; risvegliamoci dal sonno del quieto vivere in cui a volte lo abbiamo adagiato, perché non disturbi e non scomodi più. Portiamolo nella vita di tutti i giorni: con gesti di pace in questo tempo segnato dagli orrori della guerra; con opere di riconciliazione nelle relazioni spezzate e di compassione verso chi è nel bisogno; con azioni di giustizia in mezzo alle disuguaglianze e di verità in mezzo alle menzogne. E, soprattutto, con opere di amore e di fraternità.  (Papa Francesco, omelia della Veglia pasquale del 2022)

Queste parole del Papa mi hanno fatto pensare alla nostra realtà Caritas, all’impegno di ognuno di voi per aiutare tanti fratelli a ritrovare una speranza vera anche laddove sembra non esserci. Al contempo, sono parole che parlano al cuore di ciascuno e ci rinnovano nella fiducia e nella speranza.

Aiutare Gesù nella sua opera di Resurrezione vuol dire riconoscere che Lui è il Signore della nostra vita e non c’è morte alcuna che possa bloccare il suo amore per noi ed il mondo, anche quando i nostri occhi non riescono a scorgerlo.

Vorrei quindi raggiungervi con questo sentimento di fiducia per augurarvi una santa Pasqua! Sia davvero la festa dei macigni rotolati, come commentava don Tonino Bello!

Giustino Trincia
direttore Caritas di Roma

 

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