Sanità, 40 anni al fianco di coloro che non hanno alternative

Quaranta anni d’impegno dalla parte degli ultimi per promuovere il loro accesso a cure e a servizi sanitari dai quali sono spesso o totalmente esclusi o in forti difficoltà per accedervi, sono un dono e una responsabilità che intendiamo onorare, continuando ad operare direttamente, in particolare attraverso il Poliambulatorio di Via Marsala; lo Sportello farmaceutico di distribuzione gratuita di farmaci; il Centro Odontoiatrico della Cittadella della Carità di Santa Giacinta e, più di recente, il servizio psicoterapeutico Ferite Invisibili, per le vittime di tortura. Un’area sanitaria diretta con grande impegno da molti anni dal nostro Salvatore Geraci.

40 anni di attività, con tutti i limiti dei numeri, significa parlare di 135 mila persone accolte fraternamente, cioè con calore umano ed assistite (3.400 persone solo nel 2022, provenienti da 100 nazioni), prevalentemente immigrati in condizione di fragilità sociale e giuridica, rom e senza dimora. In 40 anni sono state effettuate oltre 700.000 prestazioni sanitarie gratuite.

In realtà, la nostra più ampia area sanitaria Caritas, dovrebbe considerare anche le tante persone assistite presso il complesso di Villa Glori, sorto per accogliere e curare malati di Aids; quelle accolte sempre a Villa Glori, nel Centro diurno Casa Wanda, dedicato alle persone malate di Alzheimer; quelle seguite dal nostro servizio di assistenza sanitaria domiciliare leggera, quelle poi seguite da almeno 32 parrocchie romane che negli anni hanno promosso dei primi presidi sanitari di base, tutti rivolti a chi non può, a chi non ce la fa.

Abbiamo di fronte a noi una stagione molto difficile, segnata da un progressivo ritrarsi, negli ultimi due decenni, del Servizio Sanitario nazionale e dalla necessità di rilanciare le responsabilità primarie dello Stato rispetto all’attuazione del diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione italiana. I poveri non hanno alternative per potersi curare. Questo è il punto!  È una questione di giustizia. Non si può pensare che la Chiesa, la Caritas, il mondo del volontariato e del terzo settore possano sopperire alle mancanze, alle inefficienze e a volte agli sprechi presenti nel SSN.

Papa Francesco, lo scorso 18 novembre, in occasione della Udienza ai membri dell’Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani (AOOI) e della Federazione Italiana Medici Pediatrici (FIMP), ricordando come l’esercizio del diritto alla salute faccia parte del patrimonio della dottrina sociale della Chiesa e sia sancito dalla Costituzione italiana quale diritto dell’individuo, cioè di tutti – nessuno escluso –, specialmente dei più deboli, e quale interesse della collettività, perché la salute è un bene comune, ha dichiarato “La sanità pubblica italiana è fondata sui principi di universalità, equità, e solidarietà, che però oggi rischiano di non essere applicati. Per favore, conservate questo sistema, che è un sistema popolare nel senso di servizio al popolo, e non cadete nell’idea forse troppo efficientista – alcuni dicono “moderna” –: soltanto la medicina prepagata o quella a pagamento e poi nient’altro. No. Questo sistema va curato, va fatto crescere, perché è un sistema di servizio al popolo.”

Vorrei però concludere rivolgendo un profondo ringraziamento al fattore decisivo di questi 40 anni: cioè alle centinaia di persone – pochi operatori professionali grandemente motivati e le centinaia di volontari – che in questi 4 decenni hanno testimoniato la carità, rendendo palesi e toccabili con mano le parole che Gesù Cristo ha rivolto oltre 2.000 anni fa all’intera umanità di ogni tempo: “ero straniero e mi avete accolto,……malato e mi avete visitato..” (Mt 25,36).

Giustino Trincia
Il saluto pronunciato in occasione della celebrazione eucaristica per i 40 anni di apertura del Poliambulatorio della Caritas di Roma