“Ascolto del grido”, una proposta per le prefetture

Dal 21 gennaio iniziano i percorsi pensati per gli operatori della carità per conoscere i territori

Un percorso pensato per sostenere le parrocchie e le prefetture a rimettere a fuoco le fondamenta della carità nell’ambito dell’animazione pastorale. È l’iniziativa promossa dalla Caritas di Roma che prenderà il via il prossimo 21 gennaio nella parrocchia di San Tommaso Moro per l’ottava prefettura.
A seguire, nei prossimi sei mesi, si terranno cinque incontri in altre dodici prefetture che hanno aderito finora al programma di accompagnamento dedicato agli operatori della carità e alle équipe diocesane.

Il percorso si propone di dare corpo alle indicazioni della diocesi in una dinamica di presenza e vicinanza con i territori e le persone che li abitano, proponendo l’ascolto come prima azione che presuppone alla novità evangelica.
Un’esperienza realizzata coinvolgendo nella preparazione i parroci di ogni prefettura, che ha l’ambizione di ridefinire la scelta di prossimità nell’ambito di una “Chiesa in uscita”. Per questo verranno privilegiati gli aspetti pedagogici di animazione e sensibilizzazione rispetto a quelli di volontariato.

Il percorso porterà le comunità a “leggere” i propri territori, ascoltarli nel grido che emettono per sostenere in maniera nuova e più consapevole le fragilità. La proposta Caritas è di attivare un metodo da cui scaturiscano azioni  che trasformino la cultura e la prassi di convivenza tra le persone, valorizzandone le possibilità e le risorse e prendendosi cura di chi è emarginato. Cinque i moduli di animazione che verranno attivati in altrettanti incontri: “Le radici della carità” per approfondire i documenti ecclesiali sugli aspetti pastorali e teologici della carità; “Ascolto del grido della città” ad individuare i luoghi del bisogno “inascoltato”; “L’organizzazione della carità al servizio dell’ascolto” con una mappatura del territorio; “Il rapporto con la comunità” per organizzare dei momenti di comunicazione all’interno delle Messe domenicali; “Il lavoro con la rete” per condividere con il quartiere l’osservazione del territorio.