Nuove fragilità, nasce il progetto Hikikomori

Dal 1° dicembre un programma per i ragazzi che si isolano nella propria abitazione

Dal 1° dicembre 2019 parte il nuovo progetto della Caritas di Roma, “Hikikomori”, in partnership con l’associazione Hikikomori Italia e finanziato con i fondi 8X1000 della CEI.

Il termine giapponese, che significa “stare in disparte“, viene utilizzato per riferirsi a chi decide di ritirarsi volontariamente dalla vita sociale per lunghi periodi (da alcuni mesi fino a diversi anni), rinchiudendosi nella propria camera da letto, senza aver nessun tipo di contatto diretto con il mondo esterno, se non attraverso l’utilizzo di internet.

È un fenomeno che riguarda principalmente giovani di sesso maschile, tra i 14 e i 30 anni, e si stima che in Italia ci siano almeno 100 mila casi. La durata dell’isolamento è tendenzialmente lunga: la maggior parte dei ragazzi risulta infatti ritirato da oltre tre anni, con un’età media che si attesta intorno ai 20 e il Lazio, su una prima campionatura in assoluto avvenuta in tempi recenti, è la ragione più “rappresentata” con circa il 18% dei casi registrati nella Penisola.

È un fenomeno “nuovo” da non sottovalutare, il ritiro sociale comporta delle ricadute negative in termini soprattutto relazionali-sociali del ragazzo ma anche sul sistema famiglia; i genitori infatti ad oggi non sanno come approcciare la situazione soprattutto per una mancanza di informazioni riguardo al fenomeno, per una mancanza strutturale di attori, istituzionali e non, in grado di approcciare il problema, contestualmente ad una assenza di linee guida e buone prassi di intervento in casi del genere. La Caritas di Roma, da sempre attenta alle “povertà” nascoste, alle fragilità e complessità della società in continua evoluzione, consapevole che un fenomeno che riguarda i giovani riguarda il futuro, vedendo nella prossimità territoriale e nell’intervento domiciliare due elementi centrali della propria mission pastorale, intende sensibilizzare al tema in oggetto attraverso l’organizzazione di incontri presso le parrocchie della diocesi di Roma e presso le scuole romane coinvolte.

L’obiettivo è studiare il fenomeno e coinvolgere gli attori territoriali coinvolti in maniera diretta nella vita del mondo giovanile (gruppi parrocchiali, scout, educatori, catechisti, professori) con una duplice finalità: aumentare l’attenzione al prossimo e alle nuove problematiche, invisibili ma esistenti, sia come sostegno diretto e coinvolgimento attivo.

Riferimenti per info:
Servizio Aiuto alla Persona, 06.8881561/65
Area Promozione Umana, 06.88815136/139