Una carezza per consolare gli afflitti

domiciliaritaQuando ci si confronta con la sofferenza e la malattia terminale, la nostra naturale reazione è quella della fuga.
Ogni stato e barriera sociale vengono completamente abbattuti dalla malattia terminale.
Spesso la persona in stato di sofferenza è uno specchio per chi lo assiste, causandogli inevitabili confronti sul suo stato di salute.
Ma chi in prima persona soffre, quanto ha bisogno di considerazione e affetto?
Quanta rabbia e odio vive nei confronti del mondo? Quanta speranza immagina per il suo futuro e per le sue terapie?
Come gestisce la sua sofferenza fisica?
Come vive dentro di se la sua vita sana?
Come percepisce il mondo che lo circonda?
Come metabolizza il suo destino? (Perché proprio a me?)
Tutte queste domande, verosimilmente, vengono vissute da un malato vicino alla terminalità.
Quando ci troviamo di fronte ad una persona la cui vita sta volgendo al termine ci pervade un senso di paura, inadeguatezza ed impotenza.
Ci si trova davanti una persona che vive sofferenze fisiche, timori legati alla morte, rabbia e molto spesso solitudine, che si interiorizza nella sua intimità.
È in queste situazioni che il consolare è l’Esserci, stare accanto alla persona, anche solo stando in silenzio, stringendo la sua mano e facendogli una carezza, eliminando le proprie barriere difensive e sviluppando le proprie capacità di ascolto.
Semplici gesti carichi di significato: non sei solo, ti sono accanto per infonderti coraggio, per condividere con te la sofferenza, le paure, la rabbia.
Semplici gesti che inducono chi ha un atteggiamento distante e spesso inconsapevole a superare la paura della sofferenza e ad essere prossimi e parteciparla.
Questa è la nostra esperienza di consolazione; essere compagni di viaggio sinceri, che sanno accogliere senza giudizi o pregiudizi l’altro, facendolo sentire sostenuto ed accolto anche quando apparentemente la vita perde di senso e non si riesce ad avere una motivazione per andare avanti e lottare.

Il Assistenza domiciliare sanitaria della Caritas di Roma
Chiara Rovati, Assistente Sociale
Silvio Cardelli, Medico Responsabile degli interventi sanitari