Nel Giubileo riconoscere il “dito puntato” dei poveri

img-rosso«C’era una volta un beduino nel deserto che guidava una carovana di persone, e lì, tra le dune, ogni tanto stendeva il dito e diceva: “Non di qui, ma di qui; non di qui, ma di qua; non di qui, ma di qua”. Alla fine uno, ossessionato da questo continuo raddrizzamento di rotta, tirò fuori la pistola e gli sparò, mentre lui ancora, col dito puntato, diceva: “Non di qui, ma di qua”».
È una storia che raccontava il vescovo salvadoregno Oscar Romero (così come ci viene riportata da Don Tonino Bello), martire delle fede e delle giustizia che sarà proclamato beato il 23 maggio prossimo, senza immaginare di annunciare con esso la parabola della propria vita, perché egli venne assassinato proprio mentre al suo popolo diceva: «Non di qui, ma di qua».
Cercare la strada è realtà essenziale per ogni uomo, così come è importante avere vicino qualcuno che ci indichi la giusta direzione.
Credo, però, che il luogo da dove si legge la realtà diventa fondamentale.
Da quale punto di vista leggerla? Se la leggi come Virgilio, all’ombra dei Fori Imperiali, pagato e spesato da Augusto, inneggerai alla Pax Romana. Ma se la leggi dalla parte delle vittime, dalla parte dei crocifissi, del Crocifisso del Golgota, allora leggerai Roma in ben altra maniera.
Con il Giubileo della Misericordia, papa Francesco ci invita a leggere la realtà dal punto di vista dei poveri.
Perché i poveri non si stancano di annunciarci il vangelo: sono loro gli annunciatori della parola, sono loro che ci rivelano i segreti del Regno. Solo con loro è possibile ascoltare la Parola, solo con loro è possibile scoprire il volto dell’Abbà, il volto del Dio di Gesù che ha parlato e che continua oggi a parlarci, a farci sognare che un “altro” mondo è possibile.
E invece la povertà è il grande insegnamento che ci ha dato Gesù quando scese nelle acque del Giordano per essere battezzato da Giovanni il Battista. Non lo ha fatto per bisogno di penitenza, di conversione; lo ha fatto per mettersi in mezzo alla gente, bisognosa di perdono, in mezzo a noi peccatori, e caricarsi del peso dei nostri peccati.
Papa Francesco, con il Giubileo della Misericordia, ci invita a seguire il “dito puntato” dei poveri.