Terremoto Nord Italia

La solidarietà della Chiesa di Roma e aggiornamenti dalla rete delle Caritas diocesane

La Caritas di Roma promuove una colletta di solidarietà

“In questo momento di dolore desidero esprimere a te e a tutte le Caritas della Delegazione Emilia Romagna, in particolare all’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e l’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, la vicinanza e la preghiera mia personale e di tutta la Chiesa di Roma”. È il messaggio che monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana di Roma, ha inviato all’indomani del sisma al delegato regionale della Caritas Emilia Romagna, Gianmarco Marzocchini.
La Caritas diocesana di Roma, in stretto contatto con Caritas Italiana, che ha già effettuato un primo sopraluogo, e con la rete delle Caritas Diocesane dell’Emilia Romagna, sta monitorando la situazione per capire le modalità più consone per prestare solidarietà alla popolazione. In particolare, dopo i primi interventi di emergenza, le Caritas diocesane saranno impegnate per un affiancamento duraturo, nel medio e lungo termine, nella fase più difficile della ricostruzione materiale e del tessuto sociale.
Per questo la Caritas di Roma propone una colletta per coloro che desiderano sostenere gli interventi promossi dalla rete Caritas. È possibile contribuire attraverso:

  • c/c postale n. 82881004 intestato a Caritas diocesana di Roma, Piazza San Giovanni in Laterano 6/A, 00184 Roma;
  • bonifico bancario presso Banco Posta (IBAN: IT77K0760103200000082881004).
    In entrambe i casi, specificare nella causale “Terremoto Nord Italia 2012”.

Aggiornamento 25 giugno
TERREMOTO NORD ITALIA: LA VISITA DEL SANTO PADRE
Martedì 26 giugno Benedetto XVI nelle zone interessate dal sisma
“Segno della solidarietà di tutta la Chiesa”. Così Benedetto XVI ha definito il suo viaggio nei luoghi colpiti dal terremoto che da oltre un mese sta mettendo a dura prova l’Emilia Romagna ed ha fatto sentire i suoi effetti anche in Veneto e in Lombardia. La Conferenza Episcopale Italiana ha destinato all’emergenza tre milioni di euro ed ha indetto una Colletta nazionale, che si è tenuta domenica 10 giugno, invitando ad un coinvolgimento solidale di tutte le comunità ecclesiali a sostegno dell’impegno della rete Caritas , da subito accanto alle diocesi coinvolte. Nei giorni scorsi sono stati anticipati 200.000 euro a ciascuna delle 7 diocesi colpite: Bologna, Ferrara-Comacchio, Modena-Nonantola, Carpi, Reggio Emilia-Guastalla, Adria-Rovigo, Mantova.
Un secondo contributo, in considerazione dei centri coinvolti, del numero di sfollati e dei danni strutturali subiti da ogni diocesi, è stato inviato oggi per valorizzare e rafforzare l’azione avviata fin dai primi giorni sul territorio.
In attesa di poter concordare con le diocesi stesse le modalità dei successivi interventi per la ricostruzione del tessuto comunitario delle parrocchie, le progettualità al momento riguardano in particolare il potenziamento dei servizi di ascolto, incontro, socializzazione, animazione delle comunità e la realizzazione di strutture per spazi di aggregazione. Naturalmente si sta provvedendo anche all’aiuto nei Centri di accoglienza (tendopoli, scuole, palestre) in risposta ai bisogni primari (generi alimentari, vestiario, letti, coperte, igienico-sanitari), come pure alla cura e presa in carico di anziani, ammalati, disabili e minori, e all’assistenza nel disbrigo delle pratiche amministrative.
In Emilia è stato attivato un Centro di coordinamento per consentire interventi adeguati e rispondenti ai bisogni e di effettivo sostegno alle capacità operative delle Caritas in prima linea. Il tutto in stretto coordinamento con le diocesi e le delegazioni Caritas dell’Emilia Romagna e delle altre regioni coinvolte. Entro fine mese verranno definite forme di gemellaggio anche per attività di animazione estiva.
Da tutta Italia e anche dalle Caritas estere continuano ad arrivare a Caritas Italiana manifestazioni di solidarietà e di sostegno

Aggiornamento 29 maggio
TERREMOTO NORD ITALIA: NUOVE SCOSSE E ALTRE VITTIME. PROSEGUE L’IMPEGNO CARITAS
Attivato un centro di coordinamento a Finale Emilia.
La terra purtroppo continua a tremare e sono saliti a 7.500 gli sfollati. Una nuova forte scossa con epicentro nella zona di Mirandola, provincia di Modena e diocesi di Carpi, ha causato ulteriori danni e purtroppo nuove vittime. È stata avvertita anche a Bologna, Ravenna, Milano, Bolzano, in Veneto, Trentino, Liguria e in tutto il Nord Italia. Anche la prima scossa era stata udita distintamente in tutto il Nord (dal Friuli alla Liguria) e parte del centro Italia. Il sisma era già stato avvertito anche in Lombardia, nella diocesi di Mantova, e in Veneto, nella diocesi di Adria-Rovigo e lungo l’asse dal vicentino al veronese.
Dopo l’appello di Benedetto XVI, preghiera e solidarietà perché la vita normale possa riprendere al più presto è stata espressa anche dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu – che ha subito visitato i luoghi colpiti ed è tornato nei giorni scorsi a Finale Emilia – sottolinea che si è attivata la rete delle relazioni, con l’immediato coinvolgimento del delegato regionale e delle Caritas delle diocesi colpite.
È stato allestito a Finale Emilia un Centro di coordinamento Caritas, con una presenza fissa assicurata al momento dalla Delegazione regionale, per facilitare l’incontro con i bisogni rilevati delle disponibilità di risorse materiali e di volontari, consentendo risposte mirate ed evitando iniziative improvvisate che anziché d’aiuto potrebbero essere d’intralcio.
Da tutta Italia le Caritas hanno già fatto manifestato vicinanza e disponibilità ad aiutare, così come l’intera rete internazionale, Caritas Europa e Caritas Internationalis si sono dette pronte a contribuire agli interventi di emergenza e a quelli successivi di sostegno alla ricostruzione socio-economica, e alla riaggregazione delle comunità.
“Laddove c’è umanità la Chiesa deve essere presente” ha commentato don Soddu, rinnovando vicinanza in particolare alle famiglie delle vittime e sottolineando che le nuove scosse alimentano la paura e accrescono i disagi. “Proprio per questo – ha proseguito – è necessario l’impegno di tutti, per restare accanto alla popolazione colpita e per portare aiuti concreti in risposta ai bisogni crescenti”.

Aggiornamento 23 maggio
TERREMOTO NORD ITALIA: LA RETE SOLIDALE CARITAS
La situazione è in divenire continuo e ora le diocesi colpite stanno mappando congiuntamente bisogni e risorse presenti nei propri territori.
A Finale Emilia verrà attivato un centro Caritas dove poter coordinare gli aiuti per consentire una raccolta delle esigenze e delle opportunità/risorse che si possono mettere in campo da subito e successivamente. Sarà anche sede dei coordinamenti interdiocesani e degli incontri con Caritas Italiana e il Delegato regionale delle Caritas dell’Emilia-Romagna.
Al momento c’è ancora tanta paura, anche per il ripetersi delle scosse, e la Protezione civile sta gestendo i campi allestiti dove vengono accolti gli sfollati.
La Caritas si è subito resa disponibile a collaborare con la Protezione civile regionale e le Istituzioni locali per specifici bisogni. Intanto si stanno affiancando le Caritas locali già attive anche prima del terremoto per la distribuzione di generi di prima necessità alle famiglie più in difficoltà. Si intensifica l’attività di ascolto e accompagnamento delle fasce più deboli e si prevede, come nelle altre emergenze, una presenza a medio-lungo termine, avendo sempre come priorità la cura delle relazioni, l’attenzione alle persone e famiglie, soprattutto a coloro che hanno perso il lavoro a causa dei danni alle strutture produttive, e l’attenzione alla ricostruzione socio-economica, all’animazione e ai luoghi di aggregazione delle comunità.
Le diocesi più colpite risultano Modena, Bologna e Ferrara, con i paesi e le parrocchie nel triangolo di confine tra le tre province.
Da tutta Italia e anche dalle Caritas estere continuano ad arrivare a Caritas Italiana manifestazioni di solidarietà, di vicinanza e di disponibilità a contribuire agli interventi che di volta in volta verranno concordati in stretto coordinamento col la Delegazione regionale Caritas. In attesa di indicazioni specifiche, al momento la forma più immediata ed efficace di sostegno resta l’offerta in denaro.

Aggiornamento 22 maggio
TERREMOTO NORD ITALIA: LA RETE SOLIDALE CARITAS
“La popolazione colpita sta reagendo con un atteggiamento di fiducia nella rete della solidarietà. In particolare la rete della carità in Italia, si è sempre mobilitata, riuscendo a coordinarsi e a dare spazio e voce ad un’ampia generosità e buona volontà”.
Il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu, che ha subito visitato i luoghi colpiti, sottolinea che si è attivata la rete delle relazioni, con l’immediato coinvolgimento del delegato regionale e delle Caritas delle diocesi colpite.
La scossa è stata udita distintamente in tutto il Nord (dal Friuli alla Liguria) e parte del centro Italia. Il sisma è stato avvertito anche in Lombardia, nella diocesi di Mantova, e in Veneto, nella diocesi di Adria-Rovigo e lungo l’asse dal vicentino al veronese. Dopo l’appello di Benedetto XVI, preghiera e solidarietà perché la vita normale possa riprendere al più presto è stata espressa anche dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Aggiornamento 20 maggio
TERREMOTO IN EMILIA: LA CARITAS SI ATTIVA
Il direttore di Caritas Italiana ha visitato le zone colpite per fare il punto con la Delegazione regionale delle Caritas dell’Emilia Romagna su bisogni e interventi più urgenti. “Vicinanza nella preghiera alla popolazione colpita e in particolare alle famiglie delle vittime e sostegno per le iniziative di aiuto intraprese dalle Chiese locali”. È il primo commento di don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, che si è subito recato sui luoghi colpiti dal violento terremoto che ha avuto il suo epicentro nell’Emilia. Già in mattinata il Santo Padre aveva inviato il suo “affettuoso pensiero” alle “care popolazioni dell’Emilia Romagna…provate da questa calamità”.
Don Soddu per coordinarsi e fare il punto sulla situazione e sugli aiuti ha incontrato il delegato regionale delle Caritas dell’Emilia-Romagna, puntando sulla centralità in questa emergenza del ruolo della delegazione stessa. Ha poi avuto modo di incontrare l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, S.E. Mons. Paolo Rabitti e il direttore della Caritas diocesana; sono stati anche contattati la direttrice della Caritas di Modena e il direttore della Caritas di Bologna.
Per i circa 3000 sfollati la Protezione civile si è attivata e dal canto suo la rete Caritas nelle parrocchie delle varie diocesi ha dato disponibilità a ospitare e portare i primi soccorsi, in base alla rilevazione dei bisogni in atto. Il direttore di Caritas Italiana ha anche avuto modo di incontrare il Vicario generale e il Vicario episcopale per la carità dell’arcidiocesi di Bologna. Anche la diocesi di Carpi ha subito danni, in particolare Mirandola.
Molte Caritas diocesane di tutta Italia hanno già contattato Caritas Italiana per offrire disponibilità ad intervenire a sostegno delle iniziative di aiuto e anche dalle Caritas estere, tramite Caritas Internationalis, ci sono state immediate manifestazioni di solidarietà e partecipazione.