
Non coltivano sogni, trascorrono ore sul web, si dichiarano atei. È quanto emerge dalla ricerca della Caritas di Roma “Il futuro negato. Progetto e sogni di adolescenti e giovani romani” curata dal sociologo Mario Pollo. Presentato il 15 gennaio alla Cittadella della carità, il lavoro, realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scuola e il Servizio per la pastorale giovanile della diocesi di Roma, evidenzia che la società consumistica e l’avvento delle nuove tecnologie hanno prodotto bambini precocemente maturi – e in alcuni casi già disillusi – e adulti tardivamente infantili, capaci di fare file di ore, anche di notte, per accaparrarsi l’ultimo smartphone. La ricerca-azione è stata realizzata nell’arco di un anno coinvolgendo in 16 focus group decine di adolescenti delle scuole e delle parrocchie romane per approfondire alcuni temi legati all’impegno politico e sociale, alla spiritualità e ai progetti futuri.
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«Abbiamo voluto dare voce al mondo e alla realtà giovanile della Capitale», ha detto il direttore della Caritas di Roma don Benoni Ambarus, spiegando che l’idea della ricerca è nata prima dell’inizio del Sinodo dei giovani. Gli adulti sono i primi a «non avere più il brivido dei sogni – ha aggiunto il sacerdote -. Non abbiamo una visione ampia ma ci importa solo di curare il nostro giardino oggi. Votiamo, per esempio, il politico di turno che promette di risolvere i problemi attuali senza pensare al futuro».