Slot Mob. Manifesto di democrazia economica

La Chiesa di Roma aderisce alla manifestazione nazionale del 7 maggio a Piazza Re di Roma

IMG_20160412_125941493«Un moderno Robin Hood alla rovescia, accumula ricchezze togliendo ai più bisognosi. Devasta il tessuto sociale delle nostre comunità fino a divorare l’esistenza di persone e famiglie alle prese con la più grave crisi economica del dopoguerra». È la denuncia del movimento Slot Mob contenuta nel “Manifesto di democrazia economica” contro il gioco d’azzardo, l’iniziativa presentata il 12 aprile con una conferenza stampa alla Camera dei Deputati dalle diverse organizzazioni che aderiscono alla campagna ospitate dal Gruppo interparlamentare sull’azzardo.

Il Manifesto vedrà la mobilitazione nazionale il prossimo 7 maggio in 33 città con la manifestazione principale che si svolgerà nella Capitale, a Piazza “Re di Roma”, proprio davanti alla Sala Slot più grande d’Europa, iniziativa a cui ha aderito la Chiesa di Roma.
«Una sfida culturale per la nostra diocesi» ha detto monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas, intervenendo a Montecitorio. «Roma – ha spiegato – è la Capitale europea dell’azzardo e nessuna amministrazione finora ha preso sul serio questo problema. C’è la rinuncia a un cammino educativo, alle nuove generazioni proponiamo soltanto scorciatoie e facili ricchezze». Per questo, secondo monsignor Feroci, «lo Slot Mob è la prosecuzione del lavoro di sensibilizzazione e prevenzione che da molto tempo facciamo nelle parrocchie e nelle scuole».
«Quella sul gioco d’azzardo – ha detto l’economista Luigino Bruni – è una battaglia sui valori dell’ethos occidentale, viviamo in una società che consuma i poveri per fare cassa. Abbiamo riempito i luoghi storici della socialità, i bar e i circoli, con macchine mangia-poveri».
Per Bruni, tra i fondatori del movimento, «con Slot Mob ci proponiamo di far passare una logica premiale: premiare le virtù è più importante che punire i vizi. Anche a livello politico, vogliamo denunciare facendo festa».
Il prossimo 7 maggio, quindi, nelle 33 città coinvolte verranno organizzati eventi collettivi di cittadinanza responsabile e attiva, per premiare quei bar che rinunciato a slot, vlt e a tutto il resto. In soli due anni e mezzo dalla costituzione del movimento, tante strade e piazze di 127 città italiane hanno detto un forte no all’azzardo tramite la festa, il gioco come gratuità e incontro gioioso.
Per l’economista Leonardo Becchetti, «questa partecipazione, soprattutto dei giovani, è un piccolo esempio di quella democrazia economica rappresentativa in cui si vota con il portafogli. I cittadini, che sono consumatori e risparmiatori, possono indirizzare le loro scelte tenendo conto del comportamento etico delle aziende. In questo caso andremo a premiare quegli esercizi che rinunciano a facili guadagni sulla pelle dei poveri».
Nelle piazze le tante organizzazioni che hanno aderito promuoveranno anche una petizione indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quale custode della Costituzione Italiana. Al Capo dello Stato viene chiesto di “togliere la gestione dell’azzardo a società commerciali, che non possono far altro che incentivarlo per trarne profitto”, per essere affidata direttamente allo stato o a enti no-profit.